giovedì 11 settembre 2014

Molise. Il titolo di "nuovi eroi"ai possessori di partita Iva.




Vorrei esprimere la mia solidarietà a tutti gli imprenditori, ai possessori di Partita Iva che si ostinano a restare nel Molise, a credere ancora in un futuro sostenibile in questo territorio. Nonostante tutto quello che quotidianamente sta avvenendo sotto gli occhi di tutti, di un’incredulità che lascia allibiti. Il commercio al dettaglio è finito. Regge a malapena con forti riduzioni, la grande distribuzione organizzata, ma si teme il peggio nei prossimi due anni, con stime tutt’altro che rassicuranti anche per questo comparto.


 
Un Molise smembrato, diviso, in attesa di essere svenduto, accorpato in una macro regione che non si appura che connotati possa avere e quale destino toccherà ai molisani. Tra poco, privati dei servizi principali che fino ad oggi sono a portata di mano, con presumibile probabilità nell’immediato futuro, bisognerà percorrere centinaia di chilometri per curarsi, per raggiungere un tribunale di Corte d’Appello, per svolgere le primarie funzioni indispensabili alla vita quotidiana in questa terra. Nonostante le avversità, i controlli esasperanti delle istituzioni, ci sono ancora diverse centinaia di imprenditori che non vogliono chiudere i battenti. Essi lottano con forza con le loro aziende, alla stregua di comandanti di vascelli in un mare in tempesta. Non si vogliono arrendere nella speranza che passi la tormenta e che torni la bonaccia.

Quali segnali giungono a questi temerari, che possano offrire quella necessaria speranza di svegliarsi quotidianamente e lottare per un obiettivo? In questo momento nessuno, e dico nessuno ha il peso politico necessario per evitare il baratro. Troppe criticità accumulate negli anni; troppi gli investimenti sbagliati del passato; troppi i vuoti di cassa per poter progettare, promuovere, in due parole: per essere ancora autonomi.Peccato che questa vita si vive una volta sola. L’idea dell’eterno ritorno non appare credibile. Nietzsce ha messo molti filosofi in imbarazzo con questa teoria.

Peccato non avere certezze in merito ad un ritorno. Se potessimo correggere il passato rivivendolo, cosa cambierebbero gli amministratori che si sono alternati negli ultimo 40 anni alla guida del Molise?
Certamente con il senno di poi, la debacle a cui stiamo assistendo ci apparrebbe effimera, di poca importanza.
La vivremmo come una sorta di fiction, sapendo che nel ritorno si potrà modificarla, abbellirla, migliorarla. Questo purtroppo non ci è concesso. Chi ha provocato questo sfacelo nel Molise, forse non aveva la consapevolezza di farlo, magari era convinto che l’industrializzazione, avrebbe portato per centinaia di anni ricchezza e sviluppo.

D’altronde, chi genitore vorrebbe la rovina dei propri figli? Eppure è avvenuto. Siamo qui, osservatori inermi e distratti, come se la teoria del ritorno fosse reale.  Non riusciamo a pronunciarci in nessuna accusa, in quanto è talmente fugace soffermarci sul passato che migliorerà nella prossima occasione, con le medesime opportunità, le stesse persone, la stessa terra.

Non si spiega quindi, nell’assenza di certezze nel ritorno, come gli imprenditori molisani restino ancora qui a perseverare e credere nel futuro. A tutti i possessori di partita Iva, che nonostante abbiano la consapevolezza di spendere la loro esistenza, in assenza di altre opportunità, in questa regione sull’orlo della catastrofe: giunga il nostro plauso e il titolo di eroi.

                                                                                                                             P.T.


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