sabato 2 agosto 2014

In 22 anni, con lo schianto di ieri, sono precipitati 3 AMX nel Molise.

Sul Caccia bombardiere, negli ultimi anni 700 incidenti e 14 piloti morti




Sarà Il pilota Francesco Sferra, a fornire delucidazioni che con matematica probabilità, confermeranno la risultanza degli ultimi dieci minuti registrati dalla scatola nera dell’AMX dell’Aereonautica Militare, prima dello schianto di ieri avvenuto sulle colline a ridosso di Carovilli.


Come da prassi, l’Aereonautica ha aperto un fascicolo d’inchiesta per far luce sulla vicenda.
Sferra, originario proprio di Carovilli, parrebbe che stesse collaudando l’aereo, quando per una improvvisa 
avaria, è stato costretto a catapultarsi con il seggiolino eiettabile, pochi secondi prima di abbattersi sulla folta boscaglia.
Sulle cause, nonostante le cento ipotesi formulate dai curiosi ed esperti, sono celate nella scatola nera che ancora non si riesce a rinvenire sul luogo dell’incidente. L’aereo disintegratosi all’impatto con un forte boato, ha mantenuto visibili per ispezioni, solo il monoreattore
L’ipotesi dell’errore umano è da escludere in quanto, il Capitano Sferra è uno dei massimi esperti della nostra Aereonautica, pilota facente parte della squadra acrobatica delle Frecce Tricolori.
Occupiamoci in questo articolo dell’AMX e della cattiva fama ad esso legata. Coprodotto da Alenia e Aermacchi assieme alla brasiliana Embraer è un cacciabombardiere leggero, di cui l’Aeronautica militare italiana ha acquistato oltre 130 esemplari. Ne sono oggi in servizio meno di settanta. Oltre a quelli precipitati o danneggiati in incidenti di volo, tutta la prima serie (una quarantina di velivoli) è stata messa in naftalina per le limitazioni strutturali di cui soffrono.

Osservando gli incidenti occorsi all’Aer Macchi X , possiamo senza tema di smentita, affermare che il velivolo non è di certo un mezzo sicuro. Già  il 5 febbraio 1992 nella nostra regione si registrò il primo schianto di un AMX avvenuta a S. Pietro in Valle dove il pilota Roberto Valoti riuscì a salvarsi. Il secondo incidente sempre nel Molise a Campobasso ebbe esito mortale, nel 2001 perse la vita con un AMX il Sergente Tiziano Castellucci; non c’è due senza tre, ed ecco ieri il terzo aereo precipitato nella nostra regione e sempre un AMX.
Nel 2006, la procura della repubblica di Cagliari dispose il sequestro cautelativo dell’intera linea AMX dell’Aeronautica Militare. Il provvedimento scaturiva dall’inchiesta penale sull’incidente che il 20 ottobre 2005 portò alla perdita di un aereo del 51° Stormo che volava sul poligono di Decimomannu. Nel luglio 2006 la stessa indagine aveva portato ad un sequestro di documentazione presso lo stabilimento Aermacchi di Venegono (VA), responsabile della costruzione del tettuccio trasparente la cui apertura in volo aveva causato l’incidente.
Secondo i magistrati cagliaritani il tettuccio avrebbe causato la caduta di «decine di AMX e la morte di almeno 14 militari». Una conclusione smentita con forza dall’Aeronautica. Non solo gli AMX caduti sono solo dodici ed i morti appena cinque, ma le indagini tecniche di sicurezza del volo indicano infatti cinque soli inconvenienti al tettuccio ed una sola perdita per tale motivo. Il rateo di incidenti è la metà di quello dell’Harrier ed il 60% di quello del Jaguar.
Sempre sull’AMX,  la procura della Repubblica di Roma chiese  il rinvio a giudizio di alcuni alti dirigenti dell’Alenia per la fornitura di cacciabombardieri AMX all’Aeronautica militare italiana. I reati contestati erano quelli di inadempimento di contratti e frode in fornitura pubblica.
Le accuse della procura fanno riferimento a difetti strutturali riscontrati sui mezzi militari e, in particolare, una vita operativa di circa 1500-1700 ore, ben al di sotto delle 4000 ore previste dai contratti di fornitura.
In sei mesi nel 2001 caddero 3 aerei e morirono tre piloti e precisamente il maggiore Davide Franceschetti (l'8 febbraio 2001 presso Treviso), il capitano Giuseppe Carrone (il 12 aprile 2001 presso Rimini) e come accennato in precedenza, il sergente Tiziano Castellucci a Campobasso. Altre indagini, che riguardavano proprio lo schianto in Molise, a Verona per la caduta dell'AMX il 5 febbraio 1992 avvenuta a S. Pietro in Valle. Nel 1994 cadde a Caselle il prototipo e trovò la morte il collaudatore Mario Quarantelli. Da allora altri sei piloti sono morti, altri si sono potuti salvare gettandosi dall'aereo.
Nonostante ciò, nel 1999 durante l'attacco NATO alle forze serbe del Kosovo e della Jugoslavia, gli AMX italiani sono stati spesso impiegati come velivoli da strike verso nuclei di carri e unità corazzate: in queste occasioni gli AMX si sono dimostrati all'altezza della situazione, attaccando autonomamente. Non si sa quanti missili siano stati realmente lanciati verso di loro; di certo si sa solo che nessun AMX è stato abbattuto.
In riferimento all’ultimo AMX precipitato di ieri si sono aperte due inchieste, una della Procura della Repubblica di Isernia e l’altra dell’Aeronautica militare. “Tali indagini saranno finalizzate ad approfondire eventuali anomalie tecniche del velivolo, ma potrebbero riguardare anche la rotta seguita dal pilota e l’altezza mantenuta durante il volo. 

In ogni caso, non si può escludere nessuna ipotesi al momento. Il procuratore di Isernia, Paolo Albano, infatti parla anche di “un probabile guasto al velivolo”. “Sferra era partito da Pratica di Mare ed era diretto a Treviso”. “La Commissione  analizzerà il piano di volo e i resti del velivolo per capire cosa è accaduto. Prima di fare ipotesi attendiamo i dati oggettivi”. Queste le affermazioni del Colonnello Achille Cazzanica responsabile comunicazioni esterne dell’Aereonautica Militare: “siamo assolutamente trasparenti non celeremo nulla e tutto sarà comunicato ai mezzi di informazione.

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