mercoledì 23 luglio 2014

Isernia. Il servizio sanitario gestionale per le analisi cliniche, esige una nuova regola: gli anziani protestano.

Malasanità, non solo per gli ospedali molisani periferici. Bisogna registrare sempre nuove negatività anche dal punto di vista gestionale amministrativo e questa volta notizie antitetiche al progresso e  ad una gestione tutt'altro che informatizzata e moderna giungono  dal Veneziale di Isernia.






Alcuni anziani, i maggiori fruitori della sanità regionale, in quanto di numero maggiore, sono gli ultra sessantenni. Essi rappresentano il 60% della popolazione residente; sono alcuni di loro che ci segnalano un
ennesimo caso di peggioramento della gestione sanitaria. Ci sono anziani, in gran numero che necessitano di analisi frequenti, spesso a cadenza settimanale o quindicinale.  Fino a qualche settimana fa, si recavano dal proprio medico di base, il quale, gli prescriveva su un'unica ricetta, per esempio: sei prelievi. Ad ogni prelievo effettuato, l'addetta amministrativa nel reparto analisi del Veneziale di Isernia, appuntava sulla ricetta il prelievo effettuato, così fino al sesto eseguito.

Senza problemi ulteriori, la persona bisognosa di analisi frequenti, ritornava a scadenza delle sei analisi al suo medico di base e il ciclo ricominciava. Da qualche giorno, parrebbe che la regola sia cambiata, ad ogni prelievo, il povero anziano, deve esibire fotocopia della ricetta, con il  visto delle analisi già effettuate, altrimenti il prelievo non viene eseguito. Cosa ha determinato questa nuova regola? Costringe i nostri vecchietti ad una via crucis tra la ricerca di un centro copie, l'ospedale e il medico di base.

Fino a quando i nostri anziani risiedono ad Isernia città, il nuovo modus operandi si accetta, in quanto le copisterie sono a portata di mano. La faccenda si complica per chi risiede in periferia, con la nuova regola, è costretto a farsi accompagnare  da qualcuno, anche nella disponibilità di deambulazione indipendente. Il signor Antonio ci spiega: << vivo da solo, mia moglie è deceduta l'anno scorso. Fino alla settimana scorsa, da solo prendevo  il bus e giungevo  in ospedale, dopo il prelievo ritornavo a casa sempre con il mezzo pubblico, oggi  non lo posso fare, ho bisogno di qualcuno che mi  accompagni, prima a fare la fotocopia da qualche parte e poi ad effettuare il prelievo>>.

 Nell'era dell'informatica dobbiamo sempre complicare e peggiorare i servizi al cittadino? Basterebbe inserire i prelievi a scalare nel computer attraverso un programmino con il codice a barre e il problema sarebbe risolto, ma i nostri scienziati della sanità, preferiscono scaricare quest'onere sulla popolazione anziana, sempre sofferente e silente nel sopportare anche quest'altra angheria.

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