venerdì 4 luglio 2014

Isernia, i pellegrini e gli itinerari dello spirito

Fin dai primi secoli del Cristianesimo, la città fu luogo di percorsi di fede,
dall’antica religiosità della transumanza fino ad oggi





Isernia è uno dei luoghi più antichi del Cristianesimo, dove tale religione venne praticata fin dal primo secolo, in modo coevo a quanto accadeva a Roma. Infatti, secondo una consolidata tradizione, non suffragata ma tuttavia segnalata da molti storici e in ogni epoca, fu San Poltino vescovo, discepolo di San Pietro apostolo e da costui appositamente inviato a Isernia, che introdusse la fede cristiana in città. Poltino, presumibilmente, predicò in sede locale l’opera del suo Maestro, al quale si correlò un culto che col tempo si affermò ampiamente, tanto che, nei secoli successivi, la chiesa più importante di Isernia, ossia la cattedrale, venne appunto intitolata a San Pietro. A tale santo sono inoltre legati non secondari aspetti storici, come l’antichissima fiera ‘delle cipolle’, che si tiene a fine giugno, e il nome di battesimo di Papa Celestino V, al secolo Pietro Angelerio.
Isernia, dunque, è uno dei posti in cui il Cristianesimo trovò subito seguaci e s’impose ben presto. Un luogo centrale riguardo a importanti aspetti religiosi, come le forme devozionali della transumanza, presenti lungo gli assi tratturali (a Isernia transita il tratturo Pescasseroli-Candela), o i pellegrinaggi lungo la via Francigena del sud che, toccando il Molise e la Puglia, conduceva a Gerusalemme. Pure l’intero hinterland della città, sia in epoche remote che a noi più vicine, ha sentito l’eco di questa predisposizione alla fede cristiana, basti pensare al monastero di San Vincenzo al Volturno o alla basilica minore di Castelpetroso.
Tutto ciò lascia intendere il rilevante ruolo che Isernia ha da sempre avuto per l’accoglienza o il transito dei pellegrini. Anche oggi, tali flussi di persone, ben organizzati e convogliati, possono inserirsi in itinerari turistico-religiosi molto significativi, percorsi rispetto ai quali il nostro territorio mostra una naturale voca­zione. Isernia è al centro della direttrice che collega Roma a San Giovanni Rotondo, con ciò che ne consegue per i pellegrinaggi fra San Pietro e San Pio, senza contare i rapporti di fede che la nostra città può vantare in un ambito nazionale e internazionale poiché città natale di Celestino V, al quale, per celebrarne l’VIII centenario della nascita, verrà dedicato l’Anno Giubilare Celestiniano che Papa Francesco aprirà nelle prossime ore, in occasione della Sua visita a Isernia.
Assecondando la menzionata vocazione, – come scrissi già lo scorso anno in un volume riguardante un altro culto locale, quello per i Santi Medici Cosma e Damiano – si può pensare alla valorizzazione di alcuni «Itinerari dello Spirito», ossia percorsi che, congiungendo fede-ambiente-storia-arte, riescano a favorire l'incontro tra l'uomo e Dio.

Maria Teresa D’Achille
Vice Sindaco di Isernia


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