domenica 13 luglio 2014

Branchi di randagi pericolosi invadono l'alto Molise. Cittadini preoccupati si rivolgono alle Istituzioni.

Il randagismo nell'alto Molise, sta assumendo proporzioni non più controllabili, tanto da aver stimolato una vera e propria petizione popolare, per salvaguardare l'incolumità dei residenti, in località quali Villa San Michele e i comuni di Vastogirardi, Carovilli e le frazioni limitrofe a Capracotta ed Agnone.






Dalle testimonianze degli abitanti di questi territori, vi sarebbero dei branchi famelici di cani molto aggressivi che non esiterebbero ad aggredire anche l'uomo per sfamarsi. Quello che è capitato ieri, dopo un incidente stradale, dove un grosso cervo attraversando la strada è stato investito da un'auto in transito, la dice lunga
sulla situazione che è sfuggita di mano anche alla Forestale.

Dopo l'impatto il cervo, che avrebbe pesato quasi trecento chilogrammi, è stato lasciato a bordo strada per alcune ore prima di essere rimosso.

Gli uomini della Forestale, giunti sul posto per la rimozione della carcassa, avrebbero trovato solo le ossa della spina dorsale e il teschio dell'animale.

I randagi, trovati ancora a banchettare e allontanati a forza con i bastoni, avevano divorato tutto l'animale.
Difficile e pericoloso avventurarsi su queste zone a piedi disarmati.
Lo afferma un pastore, il quale avverte di essersi imbattuto in più di un'occasione con i randagi, organizzati con capo branco come i lupi, ed estremamente aggressivi.
Nonostante egli fosse con i suoi cani pastori, ha avuto difficoltà ad allontanarli, tanto da aver ingaggiato, spesso , piccole battaglie a suon di bastonate e fucilate prima che i cani decidessero di allontanarsi.
I sindaci dell'area investiti del problema hanno le mani legate, in quanto la legge tutela i randagi, ma in questo caso non gli uomini, liberi di essere attaccati e morsi.

In seguito alle denunce, l'unica soluzione prevista è quella di avvertire un accalappia cani convenzionato, il quale può interviene, ma solo nei centri abitati, per catturare e condurre presso il canile i quadrupedi che saranno, in pensione, a carico delle amministrazioni per una cifra di circa 3 euro al giorno ognuno, in attesa che qualcuno possa adottarli.
A parte il danno economico, per l'esborso delle singole amministrazioni, già castrate da bilanci al limite del dissesto; gli accalappia cani non sono autorizzati a girare nei boschi per catturare i branchi.
Come dicevamo, anche il corpo Forestale è impotente, può solo segnalare la presenza dei branchi senza poter intervenire per abbatterli o catturarli.
In questo contesto, i cittadini dell’alto Molise sono convinti che la legge così come promulgata dal legislatore non può andare. Questo garantismo ad oltranza per gli animali, non può prescindere dalla salvaguardia prima dell’essere umano.

Se non si prenderanno provvedimenti in merito, promettono di rivolgersi anche al Prefetto pur di tutelare la loro incolumità. Vedremo nei prossimi giorni cosa decideranno le istituzioni.

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