venerdì 18 aprile 2014

Cresce nel Molise l’ingrediente d’oro della birra più amata dagli italiani

Birra Peroni e Confagricoltura rinnovano l’impegno per la sostenibilità e offrono corsi di formazione agli imprenditori agricoli molisani.








Da oltre trent’anni le terre della provincia di Campobasso e altre province del Centro Italia forniscono a Birra Peroni una materia prima essenziale per la produzione di birra: l’orzo. Il sodalizio tra Birra Peroni, simbolo nel mondo del Made in Italy di qualità, e le imprese agricole della provincia di Campobasso è stato sugellato con la consegna delle ‘targhe fedeltà’ alle ditte storiche che coltivano l’orzo poi trasformato in malto dalla Malteria Saplo di Pomezia.

La terra del Molise è tra le più floride per la produzione di Birra Peroni: sono circa 2.700 gli ettari coltivati ad orzo, che impegnano 350-400 aziende agricole (per una produzione annua di circa il 20% del fabbisogno complessivo di orzo dell’Azienda), in una collaborazione duratura e fiduciaria che crea valore non solo economico ma anche sociale e culturale.

E per sottolineare l’importanza della terra che produce questo ingrediente, Birra Peroni, in collaborazione con For.Agri (Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua in Agricoltura) ed ENAPRA (l’Ente Nazionale di Formazione della Confagricoltura) hanno offerto quest’anno ai giovani imprenditori agricoli molisani coltivatori di orzo destinato alla malteria Saplo, un corso di formazione specialistica sulle tematiche di Gestione dell’Impresa Agricola e Sostenibilità in Agricoltura.

«Crediamo fortemente nelle potenzialità e nella forza del settore agricolo – ha detto Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne di Birra Peroni – e nel suo ruolo strategico per rilanciare l’economia italiana; in vista dell’appuntamento di EXPO 2015 potenzieremo la formazione e l’innovazione in tutto il percorso della nostra produzione, dalla Terra alla Tavola. Birra Peroni per l’Agricoltura è uno degli importanti progetti che mettiamo in campo per lo sviluppo e il supporto all’imprenditorialità della nostra filiera», continua Sannella.

«Quest’anno in aula ci sono state anche le giovani generazioni dei nostri coltivatori ‘storici’: tra i partecipanti ben 39 hanno meno di 45 anni e dieci sono donne. Un ricambio che testimonia quanto l’agricoltura abbia un ruolo chiave nella filiera economica italiana. La nostra azienda è da sempre impegnata a utilizzare materie prime di ottima qualità e a fornire a tutta la sua filiera strumenti, tecnologie e know-how appropriati, per mantenere altissimi standard qualitativi».

«Confagricoltura crede e punta  alla formazione dei produttori – ha osservato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Il futuro dell’agricoltura è certamente nelle mani  dei giovani e tocca soprattutto a loro  essere educati per riuscire ad applicare in pieno questo concetto di filiera,  che significa  produrre con finalità specifiche in coerenza con i bisogni dell'industria in una logica di moltiplicazione del valore. Gli agricoltori sono ancora la parte debole e scontano insufficienti potere contrattuale e  riconoscibilità.

Iniziative come questa con Birra Peroni sono importanti perché rappresentano il primo fondamentale passo per ‘saldare’ il campo alla tavola. Il futuro va sempre più verso la rete e l’interprofessione per valorizzare una filiera capace di congiungere armonicamente nella catena del valore produzione, trasformazione e vendita».

Tra gli argomenti trattati nelle 16 ore di lezione, si affronteranno: la normativa sulla tassazione, l’accesso ai fondi pubblici e privati, la sostenibilità in agricoltura (efficienza energetica, energie rinnovabili, legislazione ambientale, risparmio idrico), la gestione sostenibile delle imprese e verranno presentati i modelli innovativi di sostenibilità.

Il malto 100% italiano, proveniente da orzo selezionato in varietà specifiche, controllato nel contenuto di proteine ed enzimi e nella capacità germinativa, è da oltre 160 anni il fiore all’occhiello tra le materie prime naturali che contribuiscono a rendere unico il gusto delle birre Peroni. L’agricoltura di qualità non solo garantisce prodotti sani e gustosi, ma produce ricchezza e alimenta l’imprenditorialità, anche a livello locale: per la produzione della sua birra, Birra Peroni ha bisogno di circa 50.000 tonnellate di orzo all’anno (equivalenti ad una superficie seminata di 16.880 ettari e circa 1.600 agricoltori impiegati) che hanno un valore d’acquisto di oltre 11 milioni di euro.

Nessun commento: