venerdì 21 dicembre 2012

Riccia, una mostra storico-documentaria apre il cartellone degli eventi delle festività natalizie

Con un’interessante mostra storico-documentaria, Riccia apre il ricco cartellone degli eventi di queste festività natalizie, organizzato dalla ProLoco e dal Comune. Si tratta di un’esposizione che aprirà i battenti presso il chiostro ex Convento dei Cappuccini, in via piazza Umberto I n.10, sabato 22 dicembre (ore 16.30-21) e domenica 23 (9.30-13.30; 16.30-21.30).








La mostra storico-documentaria, denominata "La Montagna che era… gli anni Sessanta a Riccia", è riproposta a grande richiesta dall’associazione Trediciarchi (a cura del presidente Antonio Santoriello), spesso protagonista per la promozione e lo sviluppo culturale, turistico e sociale di Riccia e dell’area del Fortore, e che si prefigge l’obiettivo di contribuire al recupero del suo patrimonio storico, artistico, demoetnoantropologico, archeologico, naturalistico e ambientale (per informazioni, mail: associazionetrediciarchi@virgilio.it)

Nello specifico, l’esposizione è suddivisa in tre sezioni, che vanno a racchiudersi in un totale di 16 grandi pannelli conditi da un pannello introduttivo in cui sono messi in vetrina più di 300 documenti e foto d’epoca.

La prima sezione concentra i propri contenuti sull’illustrazione della Festa nazionale della Montagna, organizzata nel lontano 9 settembre 1962, a Riccia: un evento che fra le altre cose stabiliva l’inaugurazione della Mostra-Mercato dell’artigianato abruzzese e molisano, l’apertura di due strade di bonifica montana, un concorso di pittura estemporanea e uno spettacolo artistico. In più di 15mila si riversarono da tutta la regione nel bosco di Riccia. Intervennero anche illustri figure istituzionali quali Mariano Rumor, ministro dell’Agricoltura e Foreste, e Giacomo Sedati, sottosegretario al medesimo dicastero.

La seconda sezione della mostra è dedicata alla località dove si svolse la festa, il bosco Mazzocca di Riccia, con un pannello relativo al villaggio turistico inaugurato per l’occasione e un altro riguardante le numerose manifestazioni e attività che vi si svolgevano.

La terza, invece, è focalizzata sul paese e i suoi profili economici, sociali, politici e religioso negli anni Sessanta.

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