mercoledì 7 marzo 2012

Molise: ai posteri l'ardua sentenza, sempre che non siano tutti emigrati

Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi 
Bertolt Brecht
 
Davvero è questa di fianco la fine cui è destinata questa piccola porzione d'Italia?









Sapete qual è la Regione destinata a un drastico crollo del numero dei suoi abitanti da oggi al 2030? 
No?
È il Molise! Nel 2030, secondo il bilancio di previsione dell'ISTAT, la nostra regione perderà circa 20.000 abitanti ma guadagnerà significativamente nella fascia di età compresa tra i 55 e i 90 anni che, com'è noto, non è una grande forza lavoro.
A voler essere ottimisti si camperà bene nella nostra regione e gli ultra novantenni potranno godere a pieno la loro pensione. Sempre che non fallisca lo Stato.

Non è davvero possibile che di tutte le regioni meridionali sia proprio la nostra quella con il tasso più alto di giovani emigranti. Ma, del resto, se per quella che viene pomposamente definita la nuova classe dirigente non c'è spazio nella nostra regione, non c'è molto di cui meravigliarsi.

In fin dei conti il problema non è solo regionale ma nazionale. La globalizzazione è anche questo.

Ciò che più preoccupa e fa arrabbiare è che il Molise non è mai cresciuto molto. Sempre le solite famiglie, sempre i soliti nomi, sempre le solite aziende. Qualcosa forse si è fatto nei maggiori centri come Campobasso per via dell'università e Termoli per via del fatto di essere comunque una stupenda città di mare e polo di attrazione di turisti, ma per tutto il resto?

Isernia, per esempio, è piena di case sfitte e la sua popolazione universitaria è irrisoria. Parlando con un'amica meridionale venuta qui per studiare all'università isernina dopo pochi giorni era palese la sua insoddisfazione: "Questa città è un buco, non c'è nulla, come fate a vivere qui"? si domandava.
"E tu - mi diceva - dopo essere stato in giro per mezza Italia perché sei tornato?
Sinceramente ancora me lo chiedo.

Il capoluogo pentro, inoltre, ha un altro primato che, forse, sarà confermato anche alle prossime amministrative del 2012: nel 2007 su circa 19.000 elettori c'erano oltre 600 candidati alla carica di consigliere e sei candidati al ruolo di sindaco! Facendo una semplice divisione il rapporto è 1 candidato ogni 32 elettori! Se 600 candidati implicano altrettante famiglie vuol dire che ogni famiglia di Isernia aveva il suo candidato...

"Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi". Scendendo le scale il principe di Salina capì. "Se vogliamo che tutto rimanga com’è...".Tancredi era un grand’uomo: lo aveva sempre pensato. Questo era il paese degli accomodamenti". 





Nessun commento: